Stop spreco alimentare! È un dovere etico ed ecolologico

Mangiare con il cervello significa risparmiare. È questo il senso di “Think, eat, save”, motto di quest’anno della Giornata mondiale dell’Ambiente. Dal 1972 il 5 giugno è diventata una ricorrenza: l’assemblea generale delle Nazioni Unite l’ha infatti proclamata festività. La prima è stata celebrata nel 1973 a Stoccolma e da allora è ospitata ogni anno da una città diversa, con un tema diverso.
Quest’anno le celebrazioni hanno avuto luogo in Mongolia sul tema degli sprechi alimentari. Ogni anno nel mondo un terzo del cibo prodotto viene gettato durante uno dei passaggi dal produttore al consumatore. Lo ricorda l’Unep, l’agenzia dell’Onu per l’Ambiente, che ha scelto appunto il tema, con l’obiettivo di sensibilizzare. In quantità si parla di 1,3 miliardi di tonnellate di derrate alimentari del valore di mille miliardi di dollari, che sarebbero sufficienti a nutrire 870 milioni di persone.
”Ridurre il cibo sprecato è una sfida economica, etica e ambientale – ha osservato Achim Steiner, direttore generale dell’Unep – uno dei modi è guardare a come culture meno ‘sprecone’ danno valore a ogni singolo boccone, e valutare come imitarle”.

La Mongolia è uno dei Paesi che sta crescendo maggiormente nel mondo, e punta a garantire questa crescita con una economia verde. Non è uno di quei paesi in cui lo spreco di cibo è alto: il tradizionale stile di vita nomade di alcuni dei suoi abitanti offre alcune antiche risposte alla sfida moderna degli sprechi alimentari.

Per questo sul sito della campagna “Think, eat, save” è possibile iniziare subito a risparmiare sul cibo, evitando gli sprechi. Infatti per ridurli è necessario modificare su larga scala il nostro stile di vita. Per questo sono stati pubblicati i dieci consigli per cominciare subito:

1) Fare la spesa pianificando i pasti, senza essere vittima delle strategie di marketing che tendono a far comprare più cibo di quanto sia davvero necessario.
2) Comprare la frutta con un aspetto meno invitante, che spesso viene scartata proprio perché non è esteticamente perfetta.
3) Consumare alcuni prodotti anche dopo la data di scadenza: non fa male e non vale la pena che vengano buttati via lo stesso giorno che riporta l’etichetta.
4) Mangiare sempre prima gli alimenti freschi, da frigo.
5) Congelare gli avanzi del cibo, in modo da poterli consumare con più calma.
6) Richiedere mezze porzioni in particolare quando si ordina il cibo a casa, in modo da essere sicuri di ridurre gli avanzi.
7) Fare il compostaggio: molti avanzi e scarti possono essere compostati, ovvero trasformati in fertilizzanti.
8 ) Abbracciare la filosofia FIFO (First in First Out) come una regola per cucinare: prima si controlla la dispensa, si cucina quello che si è comprato prima e si posizionano al suo interno i prodotti in scatola dietro quelli freschi.
9) Usare la creatività: gli avanzi di pollo arrosto di stasera possono farcire il panino di domani. Il pane vecchio a dadini può diventare crostini di pane. inoltre nei ristoranti si può sempre chiedere di portare gli avanzi a casa.
10) Il cibo in eccedenza e in scadenza può sempre essere donato alle mense.

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