WED: serve sole non carbone. Puntiamo a un milione di tetti fotovoltaici

Ancora una volta stamane su uno dei principali quotidiani italiani si replica l’attacco alle rinnovabili e in particolare agli incentivi al solare.

Proprio nella giornata mondiale per l’ambiente guarda caso sembra che la prima emergenza ambientale in Italia sia il fotovoltaico.

La lobby anti-sole e magari filo-coke o filo-nuke è sempre all’attacco.

Si continua a dire che gli incentivi al solare costano alcuni miliardi di euro l’anno, e ci si dimentica che per decenni quei fondi, presi dalle nostre bollette, sono stati dirottati a inceneritori e petrolieri con il famigerato Cip6.

Allora nessuno denunciava quello spreco, probabilmente perché i beneficiati erano anche editori di giornali o importanti inserzionisti.

Certo dal 2008 il governo filonucleare non ha provveduto a rimodulare progressivamente gli incentivi al solare, tenendo conto della rapida riduzione di costo dei pannelli.

Era previsto, infatti, che attraverso il CNES (Comitato per l’energia solare), istituito presso il ministero dell’Ambiente, gratuitamente esperti e operatori suggerissero al governo i correttivi al conto energia perché la nuova normativa ottenesse gli obiettivi di favorire impianti soprattutto sulle coperture degli edifici, un incentivo giusto e duraturo, con meno burocrazia.

Il governo era troppo impegnato a puntare sull’atomo per occuparsi bene del solare o voleva favorire la speculazione di alcuni mega-impianti, che è stata facilitata poi proprio dalle inerzie del governo e di molte regioni?

E’ giusto che questa stampa, per quanto di parte, dimentichi che in pochi anni siamo passati da 50 a 17.000 Megawatt di produzione da fotovoltaico, creando circa 100.000 posti di lavoro, contribuendo in modo decisivo a raggiungere gli obiettivi europei, riducendo la nostra dipendenza di energia da fonti fossili ed eliminando il picco mattutino dei consumi elettrici?

Oggi boicottare o addirittura bloccare lo sviluppo del solare è folle e masochista.

La produzione diffusa e con piccoli impianti di energia soprattutto dal sole è il futuro.

I quasi 400.000 piccoli impianti già funzionanti vanno tutelati e moltiplicati.

Chi invece con speculazioni, in parte furbe, ottiene vantaggi eccessivi potrebbe essere chiamato a contribuire al costo del sostegno alle rinnovabili proprio con una parte di questi extra-incentivi.

Anche chi ritiene che abbiamo speso troppo sul solare dovrebbe capire che fermarsi ora sarebbe assurdo e dannoso.

Occorre sostenere la ricerca e le capacità produttive delle varie parti della filiera solare.

Vanno date certezze e sostegno almeno normativo (meno burocrazie e norme durature) per impianti che si mantengano anche senza incentivi, per l’autoconsumo, per lo stoccaggio, per la vendita diretta a prezzi di mercato.

Il futuro sono il sole e l’efficienza energetica, sono le rinnovabili e su questo l’Italia ha un interesse nazionale.

Non abbiamo combustibili fossili mentre abbiamo le tecnologie per sfruttare al meglio le energie verdi di cui disponiamo.

Proprio grazie al boom del fotovoltaico, abbiamo acquisito competenze e credibilità che già in tanti, tra imprese e professionisti italiani, stanno usando in varie parti del mondo.

Per questa giornata dell’ambiente diamoci l’obiettivo di arrivare a un milione di tetti solari entro il 2015.

La California anni fa’ approvò proprio una legge per “One million solar roofs”.

Questo sarebbe un modo serio di festeggiare il 5 Giugno.

 

 

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