Sostenere la geografia, salverà il Pianeta

Stamane ho presieduto una sessione della Conferenza Europea dei geografi (Eugeo) che è in corso a Roma alla Sapienza.

Il dibattito della mia sessione, rigorosamente in inglese, era su “Local processes and sustainable agricolture”.

 

Ho ascoltato interventi molto interessanti da docenti di diverse università europee e soprattutto ho avuto la conferma che la nuova agricoltura in crescita in Europa è proprio quella per cui mi batto da oltre venti anni: biologica, territoriale, identitaria, innovativa, molto giovanile e femminile, in pratica preoccupata di trattare la terra/Terra come un organismo vivente con cui interagire e non come oggetto da dominare.

 

Per questi motivi, lo studio della Geografia come disciplina attenta alla Terra andrebbe sostenuto e diffuso, specie in epoca di globalizzazione. Da anni sostengo le azioni della Società Geografica Italiana e di tutte le realtà di questo prezioso settore della scienza.

 

La difesa della vivibilità sul nostro Pianeta passa attraverso la diffusione della conoscenza che da una  dei nostri territori (il vero federalismo, altro che l’egoismo razzista) e quindi della Geografia, ma anche nuova agricoltura. Domani, infatti, sarò all’inaugurazione del Sana a Bologna ed anche a un evento di Probios, importante impresa del biologico italiano
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