Pregare e agire per la pace. Grazie Francesco!

La nonviolenza attiva contro la rassegnazione alla guerra “inevitabile”. L’iniziativa di Francesco, il Papa, di una giornata mondiale di preghiera per la Pace, con un appello a tutte le religioni, a credenti e non credenti, è un’azione coraggiosa e un po’ profetica.

Credere nella forza della preghiera, della meditazione attiva, del pensiero positivo contro la rassegnazione alla guerra e alla violenza può sembrare utopico, invece è audace.

Certo qualcuno penserà che non sia una novità perché la Chiesa Cattolica, negli ultimi tempi, si è sempre espressa contro le guerre. Eppure stavolta l’appello ai credenti in tutte le religioni e ai non credenti ricorda molto il messaggio francescano che ha portato, negli anni, tanti, come me, a partecipare alle marce della pace Perugia Assisi.

Francesco non si limita all’appello rituale da Pontefice cattolico, dimostra di credere nella forza della preghiera collettiva, mondiale, alla forza di un pensiero positivo che “illumini” Parlamenti e Governi.

In questo caso pregare significa agire!

Credo che se sabato milioni e milioni di persone sapranno dedicare un po’ del proprio tempo a questa preghiera, decideranno di digiunare o almeno evitare le carni (com’era tradizione il venerdì cristiano) qualcosa di profondo si potrà smuovere anche nelle coscienze di chi continua a considerare la guerra, un metodo di soluzione dei conflitti o almeno una “extrema ratio”.

La Guerra non è una soluzione, è un orrore!

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