8.000 ettari di boschi distrutti in Sardegna ed ancora polemiche sulla mancanza di prevenzione e di adeguati interventi.
Qualche settimana fa, avevo proposto al deputato di Sel, Alessandro Zan, di presentare un emendamento per stanziare 250 milioni di euro per la difesa del suolo e la lotta agli incendi. Lo aveva fatto ricevendo, grazie alla regione Marche, anche il sostegno della Conferenza delle Regioni che insisteva perché ci fosse finalmente un investimento anche sulla tutela del territorio. Il Governo e la maggioranza hanno detto di NO alla proposta di stanziare questa somma, riducendo di un po’ i tanti miliardi di euro previsti per le solite megaopere.
Ricordo l’estate del 2000 in cui di fronte al dramma incendi riuscii a fare approvare dal Governo, di cui facevo parte, il decreto – legge che introdusse il reato d’incendio boschivo. Già allora m’impegnai a stanziare anche dei fondi come ministro dell’Agricoltura per la prevenzione degli incendi e per migliorare le capacità di pronto intervento. Non basta, infatti, solo la repressione penale, occorre prevenzione e capacità di pronto intervento.
Negli anni successivi, in tutte le occasioni in cui ho potuto, ho aumentato gli stanziamenti a sostegno del Corpo Forestale dello Stato e per la prevenzione degli incendi, ma negli ultimi anni c’è stato un totale abbandono di questa priorità. Il dramma di questi giorni e le solite polemiche confermano la necessità di cambiare classe dirigente.
Continuare a piangere sul latte versato è una vergogna!
Approvino piuttosto, appena possibile, quell’emendamento che hanno respinto nel decreto del fare e stanzino le risorse necessarie a prevenire gli incendi e il dissesto idrogeologico.
