In tutti i sondaggi da oltre un decennio, gli italiani sono nettamente contrari ai cibi geneticamente modificati e sostengono i prodotti tipici.
Del resto l’Italia ha il record europeo di produzioni biologiche e di denominazioni di origine protetta.
Ricordiamoci sempre che siamo il Paese della grande cucina non solo per la tecnica dei grandi cuochi e la secolare saggezza delle nostre mamme e nonne, ma soprattutto per la bontà dei prodotti di Madre Terra e il sacrificio di generazioni di agricoltori.
In altri Paesi ormai la varietà del cibo è ridotta quasi a zero, pochi tipi di pane o di frutta, porzioni standard di cibo da supermercato spesso già cotto.
Quel “junk food” (cibo spazzatura) di tanti fast food ha trasformato gli Usa nella capitale mondiale degli obesi, ma si diffonde anche da noi dando all’Italia il triste primato europeo per l’obesità infantile.
Per questo dobbiamo valorizzare agricoltura e ricette sane.
Nel periodo 2000/2001 da Ministro delle Politiche Agricole e Forestali riuscii a imporre quel divieto di semine transgeniche nei campi italiani e sperimentazioni in campo aperto di Ogm che, forme varie, ha resistito fino ad oggi.
La stragrande maggioranza degli italiani mi sosteneva nel difendere la tipicità della nostra agricoltura e il principio di precauzione, ma ciononostante le pressioni pro – OGM furono fortissime.
L’ambasciatore Usa venne a trovarmi al Ministero per sostenere la causa degli Ogm in agricoltura e non capiva questo nostro ‘interesse nazionale’ per la tipicità e naturalità del cibo.
La lobby degli Ogm inventò perfino una sedicente ‘marcia di premi Nobel’ facendo firmare alla prof. Rita Levi Montalcini un appello a favore degli Ogm raccontandole, come scoprii poi incontrandola, che volevo tagliare i fondi alla ricerca e quindi facendo volutamente confusione tra la ricerca medica, cui ero certo favorevolissimo, e la speculazione contro gli agricoltori che invece contrastavo.
In questi anni abbiamo continuato a difendere una produzione italiana Ogm free e questo è diventato sempre più un valore, un brand tricolore.
Le pressioni lobbistiche di alcune multinazionali farmaceutiche proprietarie dei brevetti dei semi transgenici continuano.
Una gran parte del mondo agricolo, associazioni, scienziati, e anche buona parte dei ministri che mi sono succeduti, hanno mantenuto questa impostazione di cautela ma occorre impegnarsi a livello europeo per garantire consumatori e agricoltori.
Il Senato italiano, proprio lo scorso Maggio, ha votato all’unanimità una mozione che impegna il governo ad attivare una procedura (clausola di salvaguardia) che eviti le semine di Ogm in Italia.
Questo decreto (competenti i ministri di salute,agricoltura e ambiente) è ancora più urgente perché proprio a fine maggio la Corte Europea ha emesso un’ordinanza che vieta ai paesi membri di imporre ulteriori procedure ai semi Ogm già autorizzati in sede Ue.
Serve subito una difesa generale della nostra tipicità ‘Ogm -free’, e va potenziata l’azione in Europa di consumatori e agricoltori che vogliono tutelare le produzioni naturali e la terra come quel grande ‘bene comune’ che ci fornisce gli elementi fondamentali della vita e del benessere.