Firmerò i referendum per abrogare questa assurda legge elettorale, contro cui votai già in Parlamento.
Spero che anche i miei amici facciano altrettanto e anche i Verdi.
Ma non basta tornare al Mattarellum.
Occorre anche eliminare le liste bloccate che già erano state inserite in quella legge per “blindare” i dirigenti .
E, se ci sono solo collegi, vanno imposte primarie per legge per scegliere i candidati, evitando i catapultati nei “collegi blindati” di triste memoria.
Laddove invece si prevedano delle liste occorre la preferenza unica che già si usa in comuni e regioni.
Sono stato eletto molte volte alle comunali sempre con le preferenze, e in Parlamento con ben tre diverse leggi elettorali.
Ebbene la preferenza unica o il collegio non blindato con vera competizione, e quindi con un vero rischio di perdere, sono competizioni impegnative e corrette: obbligano a un confronto vero con gli elettori e questa è la strada.
Qualunque candidato deve sapere di potere essere bocciato e qualunque eletto deve poter sapere che il suo ruolo istituzionale dipende da chi lo vota e non da chi lo inserisce in una lista.
Il Porcellum ha creato un sistema di cortigiani che umilia il senso della democrazia.
Ogni strumento per cancellarlo è giusto.
Tanto i quesiti proposti nel giugno scorso e poi sospesi da Passigli, Sartori, Valentini e altri per introdurre le preferenze, quanto l’attuale raccolta firme, al di là della differenza tra proporzionalisti e maggioritari, hanno il merito di puntare a smantellare il Porcellum.
E questo obiettivo merita un convinto sostegno.