
Era il settembre 2005 e con un pullman elettrico arrivai a Genova per la campagna delle primarie dell’Unione.
Mi ero candidato, pur sostenendo Prodi, per dare visibilità alla battaglia eco- pacifista dei Sole che ride.
Sapevo bene che con un movimento disordinato come i Verdi, e dichiarando già di sostenere Prodi, che era in teoria un competitor. Non avrei certo stimolato molti sostegni ma volevo far parlare dei nostri temi: ambiente, pace e diritti civili e sociali.
In piazza Matteotti trovai la bella sorpresa di Don Andrea Gallo che venne a sostenermi.
Mi abbracciò affettuosamente e poi disse, rivolgendosi ai giornalisti presenti, che stimava il mio impegno per la pace ed il sociale.
Un bel risultato anche grazie a quella bandiera della pace che io avevo voluto far inserire nel simbolo ufficiale dei Verdi e che lì rimase finché io ne sono stato il Presidente.
Fui davvero commosso per quel gesto non richiesto e di sincera stima, una di quelle cose che ti danno forza di fronte agli attacchi e al fango orchestrati dalle lobby e cavalcati da finti amici ed alleati.
Già allora Ogm, inceneritori, carbone, Tav etc erano temi su cui ero ‘indigesto’.
Ma quell’abbraccio mi rincuorò e ripartii più carico, lo considerai di buon auspicio.
Ho poi rivisto Don Andrea altre volte e ne ho sempre ammirato la schiettezza e la forza d’animo. Ho continuato a sostenere quelle ragioni ecologiste ed arcobaleno anche da Ministro e anche quando erano poco popolari.
La sua lezione resterà con noi e io la porterò nel mio cuore.
Ciao caro Andrea.
Una risposta a Don Gallo, Ciao. Mi resterai nel cuore