Il vino, un potente Mass media

Vi propongo questo articolo che ho scritto su Terre del Vino:

 

Ho conosciuto l’Associazione “Città del vino” nel 1996 quando, da neo eletto presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, iniziai a ricercare la qualità e, ove possibile l’eccellenza del settore agroalimentare del nostro Paese.
Ovviamente, da buon italiano, il mio rapporto con il vino, era certo più antico. Ricordo quando il nonno di mia madre, in Irpinia, dove dopo tanti anni sarebbe nata quella eccellenza dei “feudi di San Gregorio”, coltivava delle piccole vigne da cui produceva il vino di campagna che ho assaggiato da ragazzino. Il vino è per gli italiani una presenza costante e, per chi come me non ha mai bevuto da solo, si accompagnava e si accompagna alla convivialità, alla festa, agli affetti.

Negli anni, dopo lo scandalo del metanolo, che io ricordo più dai racconti di altri e dalle letture, il vino è diventato sempre più cultura, una scoperta del territorio e anche un po’ uno “status” e per esperienza personale, proprio grazie ai miei ruoli istituzionali nel settore, ho cercato di sostenerne e seguirne lo sviluppo. Ricordo i miei primi “vinitaly”, i percorsi enogastronomici, federdoc, la sfida con i francesi anche in occasione dei Consigli dei Ministri europei e ancora l’azione contro i nuovi pericoli, gli ogm in primis.

Ho sempre pensato di dover ringraziare il mondo del vino italiano per il buon modello di evoluzione e questa è sicuramente una buona occasione. Ho citato infinite volte quel modello, in particolare quando eravamo in piena emergenza mucca pazza, per fare capire che da una difficoltà si poteva rinascere più forti.

Negli ultimi decenni ci siamo sempre più abituati al DOC che è divenuto un attributo comune a tutti i prodotti a denominazione, segno di come questo ambito sia stato trainante.
Ed ancora la meravigliosa evoluzione che ha portato ai vini biologici e perfino le viti spontanee della permacoltura ed infine i produttori “slow wine” che uniscono al buon vino le caratteristiche di rapporto con le comunità locali.
In pratica con c’è ormai evento o zona che non si riconosca o si abbini ad un vino e guardo con ammirazione al lavoro di tanti giovani che stanno recuperando vitigni antichi dal Sud-Tirolo passando per la Campania e fino alla Sicilia, basti pensare ai racconti sulla storia della malvasia di Salina o ai recenti racconti di una simpatica ragazza del Trentino che aveva vinto l’Oscar Green dei giovani di Coldiretti ed era orgogliosa di aver recuperato i vitigni cari agli imperatori d’Austria.

Il settore del vino, con le sue centinaia di migliaia di piccole aziende, sta realizzando quella terza rivoluzione industriale della produzione diffusa e sostenibile, ben diversa dal modello centralizzato ed ipersviluppista che sta cadendo a pezzi.
Il successo dell’export e il profitto sta premiando proprio tanti operatori che hanno saputo conciliare una propria qualità della vita con una capacita di marketing e di uso del web.
La mia esperienza diretta mi fa dire che soprattutto i giovani e le donne sono stati il motore di questa svolta.

Certo registro anche tante difficoltà burocratiche e fiscali, del resto le conosciamo, ma l’ottimismo che continuo ad incontrare nel mondo enologico è incoraggiante per me e penso per tanti altri e non perché hanno “alzato il gomito”, ma perché hanno saputo “buttare il cuore” oltre gli ostacoli, e con cuore ed intelligenza hanno vinto.

 

Fonte: http://www.terredelvino.net/it/articolo/il-vino-un-potente-mass-media

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