Roma senza smog riduce rischio contagio. Sia lezione anche per dopo emergenza

La netta riduzione dello smog a Roma e nel resto d’Italia non solo ci sta restituendo un’aria più pulita ma può essere anche una barriera anti contagio. Lo smog può essere una delle cause della più veloce diffusione del virus nelle aree con aria più inquinata della Cina e in quella con più smog d’Europa, che è purtroppo la pianura padana.

A queste conclusioni è arrivata la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) che insieme alle Università di Bari e di Bologna, ha esaminato i dati pubblicati sui siti delle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale e li hanno incrociati con i casi di contagio riportati dalla Protezione Civile.

Anche il prof. Livio de Santoli prorettore dell’Università Sapienza di Roma e del comitato scientifico della Fondazione Univerde ha ribadito che: “Dallo studio risulta che le polveri sottili possono essere vettori del coronavirus, potrebbe essere questa la ragione per cui il virus ha viaggiato più veloce in Pianura Padana. Occorre riflettere sulla necessità di superare la circolazione di auto con motore a scoppio”

Un effetto collaterale positivo dell’emergenza coronavirus è l’aria più pulita degli ultimi decenni anche sulla Capitale. Dobbiamo capire che ripulire la nostra aria è utile non solo all’ambiente ma soprattutto alla salute, non dovremmo attendere una pandemia per sviluppare lo smartworking e ridurre lo smog da auto. L’Italia secondo l’Oms conta circa 60.000 morti premature ogni anno per lo smog. I dati del Copernicus sentinel 5P, con le foto elaborate dalla piattaforma Onda della Serco di Frascati, mostrano un’aria di Roma pulita dopo il primo periodo di stop alla circolazione e rilancio di lavoro e formazione a distanza.

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