Sicilia: dramma incendi e 26000 operai forestali

In un articolo scritto sul New York Times, prima delle fiamme di questi giorni, Rachel Donadio, evidenti origini italiane, osserva che la Sicilia ha alle proprie dipendenze 26.000 operai forestali, da non confondere con il Corpo forestale dello Stato (Cfs) che è quel corpo di polizia impegnato, per esempio, proprio contro gli incendiari e purtroppo trascurato e sotto organico (solo 7000 persone in tutta Italia).

La giornalista americana osserva che per difendere gli sterminati boschi della British Columbia (944.000 km quadrati, tre volte l’Italia) il Canada impiega solo 1500 addetti.

Certo non aggiunge che li fa’ meno caldo e la zona è spopolata, ma il dato fa’ comunque impressione.

Il caldo afoso e il vento sono certo complici importanti per incendiari e delinquenti ma se riuscissimo a bloccare chi appicca il fuoco, e a potenziare gli interventi di prevenzione e manutenzione dei boschi impediremmo molti roghi e ridurremmo nettamente la loro possibilità di espandersi .

Nel 2000 riuscii, non senza fatica, a convincere il Governo, di cui facevo parte, ad approvare un decreto in cui proponevo di cambiare il Codice penale introducendo il reato d’incendio boschivo.

Da allora, grazie al lavoro del Cfs, molti incendiari sono stati arrestati, anche se purtroppo ancora non tanti condannati.

Sul fronte della prevenzione invece le Regioni e gli enti locali, salvo encomiabili eccezioni, fanno davvero poco, salvo indignarsi di fronte ai roghi.

E non si sono registrate azioni adeguate di fronte all’allarme incendi lanciato nei mesi scorsi proprio dalla forestale, e concretizzatosi nel disastroso dato (sempre fonte Cfs) dell’aumento del 93% dei roghi nei primi sei mesi del 2012.

I cittadini certo devono essere attenti e segnalare tempestivamente i roghi, ma la prevenzione è un dovere delle istituzioni, tutte.

E vorremmo anche noi una risposta all’articolo del NYT.

Che cosa fanno gli operai forestali in Sicilia?

Certo alcuni s’impegnano davvero, ed anche con coraggio, come sta accadendo proprio in questi giorni, ma con un esercito di 26.000 persone l’isola dovrebbe avere la più efficace azione di difesa dei boschi e rendere impossibile uno scempio come quello dei roghi non spenti che hanno distrutto la riserva dello Zingaro.

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