Salvare il Corpo Forestale: utile per ambiente, agricoltura e legalità

Ci riprovano i nemici del Corpo Forestale e dopo 13 anni ritornano all’attacco. Nel 2001, una parte del Governo aveva deciso di distruggere il Corpo Forestale, smembrandolo tra le Regioni. Eravamo in piena ubriacatura pseudo federalista e, invece di veri poteri al territorio, si favoriva il neo centralismo clientelare delle Regioni. Allora ero ministro dell’Agricoltura e mi opposi con ogni mezzo legale a quella follia riuscendo, con l’aiuto del Parlamento, a far revocare il provvedimento che metteva fine ad oltre un secolo di storia di quella che ritenevo dovesse divenire la forza di polizia agro – ambientale. Proprio in quegli anni istituii il Niab (Nucleo antincendio boschivo); il Naf (Nucleo agro – alimentare forestale per la sicurezza alimentare) e i Nipaf (Nuclei di polizia agro – forestale ). Negli scorsi anni queste competenze sono state rafforzate così come l’azione di contrasto agli incendiari, alle semine abusive di Ogm, alle truffe agro – alimentari, ai bracconieri, agli sversamenti di rifiuti (la forestale ha avuto un grande ruolo nell’analisi delle matrici ambientali degli inquinamenti nella “Terra dei Fuochi”).

A Giugno era stato inserito, in una proposta di legge del Governo, la soppressione del Cfs insieme alla polizia penitenziaria ma, dopo una vasta protesta anche sul web, il Presidente del Consiglio dichiarò in conferenza stampa che la norma era stata ritirata. Scrissi sul mio blog che era una soddisfazione ma che occorreva vigilare ed infatti, dopo poche settimane, ritroviamo nella bozza del disegno di legge di delega al governo per la Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche all’art.7: “Il riordino delle funzioni di polizia a tutela dell’ambiente e del territorio”. Si aggiunge: “L’eventuale assorbimento delle funzioni di polizia (del Corpo Forestale dello Stato) in quelle di altre forze di polizia” e si conclude, quasi a scherno:”Ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti”.

Come delega al Governo mi sembra incostituzionale perché lascia, in teoria, a questo organo sia la possibilità di riorganizzare il Cfs come autonomo sia di scioglierlo, ma una decisione di tale rilievo spetta al Parlamento e non è delegabile. Sembra un modo per “indorare la pillola” e poi affondare il colpo in occasione dei decreti legislativi di attuazione. La parola “eventualmente” va cancellata altrimenti, con la scusa della semplificazione, si elimina il Cfs sciogliendolo dentro altre forze di polizia che, giustamente, sono già assorbite dai loro compiti primari di contrasto alla delinquenza e di tutela della pubblica sicurezza. L’ostacolo ai reati agro – ambientali e forestali, quindi, non potrà che risultare molto indebolito e in molti casi cancellato di fronte ad altre drammatiche emergenze, sempre in agguato. Si continuano a finanziare megaopere inutili ma si vuole tagliare sulla tutela dell’ambiente; sulla sicurezza alimentare e sulla lotta alle ecomafie, proprio quando servirebbe il potenziamento del Corpo forestale.

Anche associazioni per l’ambiente come: WWF, LIPU, Legambiente, associazioni per la legalità come Libera di don Ciotti, realtà di difesa dell’agricoltura di qualità come Slow Food chiedono di rafforzare organici e funzioni di questa polizia agro – ambientale. Dobbiamo obbligare il Governo a fare di nuovo un passo indietro ma stavolta decisivo.

Basta con questo stillicidio di attacchi che determinano scoramento in chi deve invece sentirsi sostenuto nella lotta contro l’illegalità. Viene il sospetto che proprio l’azione coraggiosa contro semine abusive di Ogm e contro le ecomafie, contro bracconieri ed abusivismo edilizio finiscano per dar fastidio a tanti che, nell’ombra, operano per distruggere il Cfs.

Serve una mobilitazione di tutti verso Governo e Parlamento ma soprattutto dobbiamo rendere consapevole l’opinione pubblica del danno che questa pessima decisione può provocare per l’ambiente, per la sicurezza alimentare e per la legalità.

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