12 anni fa la Pioneer ha fatto istanza per poter immettere nel mercato UE un nuovo mais OGM, ma nel frattempo eravamo riusciti a imporre un sostanziale bando ai nuovi semi transgenici che è riuscito a contrastare la pressione e l’arroganza delle multinazionali.
Purtroppo in questi anni l’autorità della sicurezza alimentare, creata dopo lo scandalo della mucca pazza, con sede a Parma, che dovrebbe fare studi indipendenti mentre si affida spesso alle analisi degli stessi produttori di Ogm ,ha emesso ben sei pareri positivi nonostante in questi anni sono cresciute le evidenze dei rischi degli Ogm su ambiente e salute.
E la Corte di Giustizia UE, a settembre, si è espressa per l’autorizzazione di questo Mais.
Oggi lo scenario più probabile é che non si raggiunga nessuna maggioranza qualificata di stati membri né contraria né favorevole alla coltivazione del mais ogm Pioneer 1507.
Un risultato già raggiunto la scorsa settimana dagli ambasciatori europei dei 28 paesi Ue. Una tale spaccatura tra gli Stati membri vuol dire obbligo legale da parte della Commissione Ue di adottare “senza ritardi ingiustificati” la sua stessa proposta favorevole all’autorizzazione della coltivazione del mais transgenico. Per questo il commissario Ue alla salute, alla vigilia del voto al Consiglio, ha rilanciato un appello agli stati membri perché riaprano il dibattito sugli ogm, da anni bloccato, e sulla proposta del 2010 della stessa Commissione che dava libertà ai singoli Paesi di decidere se autorizzare o meno la coltivazione sul proprio territorio.
Oggi è l’ultimo giorno utile da parte del Consiglio per esprimersi, e la presidenza greca dell’Ue ha deciso di metterlo all’ordine del giorno del Consiglio affari generali. “La decisione della Corte Ue sul mais 1507 sottolinea l’urgenza di rilanciare le discussioni sulla proposta relativa alla coltivazione degli Ogm fatta dalla Commissione nel 2010″, ha dichiarato Borg, alla vigilia del voto, ricordando che questa “darebbe agli Stati membri più libertà di scegliere se proibire o meno la coltivazione degli ogm su basi diverse da quelle relative ai rischi per la salute e l’ambiente”
Il problema è che la Commissione deve accettare le modifiche alla proposta, votate dal parlamento europeo che invece vuole che gli stati possano vietare la coltivazione degli Ogm anche per ragioni ambientali.
Ho parlato con il Ministro Moavero ,che siede nel consiglio affari generali, e mi ha assicurato il suo voto contrario dell’Italia ma, come ho detto, non basterà e non ho visto un’azione diplomatica adeguata che possa spostare sul No la maggioranza necessaria ad impedire alla Commissione di dare il via libera .
Serve, quindi, una forte azione delle società civile, a tutti i livelli, ed anche ogni iniziativa giudiziaria a livello nazionale e comunitario per bloccare questo nuovo assalto al diritto degli agricoltori di avere terreni liberi dall’inquinamento transgenico e dei consumatori di non trovarsi cibo Ogm sulle tavole.