L’Italia investa sul Turismo!

Quest’estate, per la prima volta, negli hotel italiani le presenze straniere hanno superato quelle nazionali.

È un risultato dovuto alla riduzione della spesa per vacanze dei nostri connazionali, ma anche alla crescita degli arrivi dall’estero.

L’Italia si conferma una delle mete più ‘sognate’ al mondo, ma anche un Paese senza uno straccio di strategia in questo settore.

Anche la tabella pubblicata dal Corriere della Sera (in foto), nelle scorse settimane, evidenzia la contraddizione tra spese per la promozione turistica delle singole regioni e numero di arrivi totali.

Certo alcune regioni godono del traino delle nostre tre principali città turistiche: Roma; Firenze e Venezia, e gli arrivi non possono essere strettamente legati alla promozione, ma è evidente che in tanti altri casi, troppo spesso, agli investimenti non corrisponde un incremento.

Troppi gli sprechi, la mancanza di coordinamento ma anche la scarsa attenzione alla qualità dei servizi e all’innovazione che potrebbero essere incentivati con un’efficace strategia pubblica.

Sembriamo statici sulla grande capacità attrattiva di beni (spesso trascurati) culturali, ambientali ed enogastronomici, rinunciando a rinnovare strutture e offerte.

Eppure in tutti gli scenari economici mondiali, gli esperti mostrano le grandi potenzialità del turismo italiano anche verso i nuovi mercati.

Il Governo, le regioni, gli enti locali ma anche le università, gli imprenditori e i professionisti hanno il compito di rilanciare con serietà e creatività il Turismo come settore economico centrale ad alta capacità di occupazione, non delocalizzabile e sostenibile.

Basta con le assurde strategie di trivellazioni petrolifere a terra, o in mare, e con le cementificazioni devastanti.

L’Italia investa davvero sul Turismo.

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