La protezione dell’ambiente non danneggia la competivitá

La due giorni di lavori dell’Ocse (Oecd in inglese) cui hanno preso parte circa 40 ministri si è conclusa oggi.
Insieme ai colleghi di tutto il mondo abbiamo convenuto sul fatto che la protezione dell’ambiente e la crescita economica debbano andare di pari passo e abbiamo riconosciuto l’importanza dell’integrazione delle problematiche ambientali all’interno delle politiche economiche e settoriali. Inoltre abbiamo sottolineato  come vada rafforzata la capacita’ di intervenire in fase di prevenzione di fronte agli allarmi ambientali.
I costi dell’inazione, cosi’ come i costi degli interventi successivi ai disastri, sono enormi.
In effetti gli studi dell’Ocse dicono chiaramente che le politiche per fronteggiare i cambiamenti climatici non ostacolano la competitivita’ e che, anzi, in molti casi la stimolano. E il fatto che a dirlo non sia un’associazione ambientalista ma l’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo mi pare un aspetto non di poco conto.
Il lavoro dell’Ocse può servire a risvegliare le coscienze dei decisori politici ed economici e convincere anche consumatori e cittadini sulla necessita’ di una riconversione ecologica dell’economia e della società.

Ecco il testo delle mie conclusioni al termine della riunione di oggi.

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