Basta Lutti. Colpevoli ritardi su allerta e interventi

Serve subito un piano di adattamento al cambio climatico e uno Stop al “Rottama Italia“. Le bombe d’acqua continuano e così purtroppo anche i danni e i lutti.

Nel settembre 2007, alla Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici gli scienziati che avevo coinvolto in mesi di studi e lavori preparatori temevano che il riscaldamento dei mari avrebbero potuto aumentare i rischi di alluvioni e ‘bombe d’acqua’. Quei dati vennero ridicolizzati dai seguaci delle lobby preoccupate dall’annuncio di seri interventi per ridurre l’uso di combustibili fossili e contrastare la cementificazione.

Quel piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che prevedeva interventi concreti, sistemi di allerta, azioni di decementificazione è rimasto purtroppo inattuato.

Oggi mentre ad ogni alluvione si promettono interventi il disastro cresce, le opere di contrasto al dissesto idrogeologico sono poche e spesso bloccate o definanziate, i sistemi di allerta non sono efficaci e addirittura il decreto cosiddetto: ‘Sblocca Italia‘ contiene, oltre alla follia delle trivellazione petrolifere a terra e a mare un vero via libera alle cementificazioni che ha giustamente portato Carlo Petrini, Salvatore Settis ed altri a ribattezzare il decreto come: “Rottama Italia“.

Questa vergogna va denunciata per ottenere che il Parlamento, in un sussulto di dignità, intervenga.

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