Qui in Italia dobbiamo sfruttare il sole



Pubblico qui una mia intervista da Il Giornale di ieri:

Onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, si dice che dietro gli accordi ambientali sottoscritti dall’Italia ci sia il suo zampino. Pentito?
Per favore, smettiamola con le favole e con la propaganda. Pacta servanda sunt: l’accordo di Kyoto è stato sottoscritto dall’Ulivo e ratificato dal governo Berlusconi II. Non ha nulla a che vedere con il piano 20-20-20, e l’attuale esecutivo sbaglia a fare confusione…
Il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, sostiene che lei, da ambientalista fondamentalista, abbia accettato di tutto.
Sì, sono fondamentalista come il presidente francese di centrodestra Sarkozy o il commissario europeo greco, leader del partito di centrodestra. Non le sembra un paradosso?.

Può darsi. Ma anche Franco Prodi, fratello di Romano, afferma che gli accordi sottoscritti sono troppo onerosi per l’italia.
Non è vero. Berlusconi ci ripensi, perché il risparmio energetico è una grande opportunità per il nostro Paese, per le imprese più moderne, con gli standard qualitativi migliori; Danneggia forse il comparto meno attrezzato, le lobby che vogliono vivere di contributi statali.

Si spieghi.
La penso come l’ex vicepresidente di Confindustria, Pasquale Pistorio, numero uno di StMicroelectronics: hanno investito in efficienza energetica, risparmio idrico e raccolta differenziata di rifiuti. In undici anni, al netto delle spese, hanno guadagnato 580 milioni di dollari.

Virtuosismi imprenditoriali possibili in California, magari.
No, non soltanto nella California del repubblicano Schwarzenegger, dove il Pil è aumentato del 75 per cento senza alcun incremento di consumo energetico. Sarebbe possibile anche in Italia, dove abbiamo fatto passi da gigante in settori importanti. Prenda la vicenda del Cip-6, per esempio: quando abbiamo scoperto che con un trucchetto i fìnanziamenti per le fonti rinnovabili finivano ai
petrolieri. Siamo riusciti a sottrarglieli…

Poi l’unione gliel’ha fatta pagare.
Se è per questo, aver toccato certi interessi mi è costato un attacco politico furibondo, In qualche caso, un vero linciaggio da patte dei media e di settori della ex coalizione. Acqua passata, sono contento di averlo fatto.

Ora la ministro Prestigiacomo sta cercando di farsi valere, in campo europeo. Sbaglia?
Non ho alcuna intenzione di fare polemiche con il mio successore. Il problema non è la Prestigiacomo, semmai una posizione che ci mette accanto a nazioni arretrate, come la Polonia, e sotto attacco dei Paesi più evoluti, come la Francia. Evidentemente il governo si è affidato a tecnici e consulenti che lo hanno portato fuori rotta. Dovrebbero ascoltare più gente come Pistorio e meno certi burocrati:green is black, l’ecologia porta in attivo i bilanci….

In che modo?
Primo, perché l’Italia ha risorse naturali enormi e poco sfruttate, sia dal punto di vista del solare che geotermico. Investire nelle fonti rinnovabili del fotovoftaico e del termodinamico, come dice il premio Nobel Carlo Rubbia, e come ha fatto la Spagna, darebbe occupazione e guadagni sicuri.

Secondo motivo?
Abbiamo grandi competenze nel settore dell’ecoefficienza degli edifici. Un terzo delle emissioni di anidride carbonica proviene dalle abitazioni: riqualificare l’enorme patrimonio edilizio italiano farebbe bene all’ambiente, ma soprattutto sarebbe un investimento lucroso.

Tutto qui?
No, penso anche che la nostra industria migliore, quella degli elettrodomestici a ridotto consumo energetico, sarebbe in grado di imporsi in un Europa ambientalmente virtuosa. E così anche per il settore della mobilità, che incide per un altro terzo sulle emissioni di Co2. Il know-how della nostra industria automobilistica nel, settore delle basse cilindrate e degli autoveicoli elettrici ci porrebbe in primo piano. Altro che continuare a subire i prodotti cinesi, scadenti e inquinanti…

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