Per l’Italia servono turismo, agricoltura e innovazione, non petrolio.

 

Serve un piano energetico green non nero.

 

Leggo, con vero sconcerto, che il ministro Passera progetterebbe un piano energetico a base di trivellazioni petrolifere sotto costa e combustibili fossili vari.

Davvero un bel tuffo nel passato, un passo indietro drammatico.

Il petrolio è una ricchezza rispetto al deserto ma non certo se rischia di distruggere l’economia turistica del Mediterraneo o quella agricola di vitigni, oliveti e agriturismi.

E per di più tutto ciò sarebbe collegato ai tagli già fatti alle rinnovabili, prevedendone altri.

Proprio mentre tutti gli indicatori dicono che le tecnologie rinnovabili, le Smart grids, l’innovazione ecologica sono il futuro dell’economia e del Pianeta.

Il futuro dell’Italia è nel rilancio del turismo, come settore centrale insieme a un’agricoltura di qualità che sta reggendo nell’export, e poi ancora ricerca e innovazione tecnologica, in particolare green, altro che vecchi sogni petroliferi.

Queste ipotesi petrolifere, che spero davvero siano smentite, comprenderebbero invece un via libera a trivellazioni nei nostri mari, mentre nel Mediterraneo serve una moratoria delle perforazioni per evitare i rischi che ci sono stati nel ‘Golfo del Messico’.

Se questo governo, con pochi mesi di vita, davvero procederà in questa folle direzione, occorre pensare a un vero movimento trasversale di cittadini, imprenditori, mondo delle associazioni, delle professioni, dell’università e della ricerca che imponga una scelta moderna, e al servizio del Paese.

 

 

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