Una nuova piattaforma per contrastare i cambiamenti climatici

A Parigi – dopo quasi 20 anni – l’Italia ha ottenuto di nuovo la presidenza della sessione ambiente dell’Ocse, ed io sono qui proprio per presiedere il Vertice dei 30 Paesi Ocse sul cambiamento climatico ed i collegamenti tra competitivita’ e politiche ambientali.
Sono intervenuto oggi spiegando come sia necessario risvegliare le coscienze di chi decide in politica come nell’economia per sottolineare la necessita’ di una chiara riconversione ecologica dell’economia.  Infatti troppe volte sui temi ambientali si e’ scelto di intervenire solamente dopo, con forti stanziamenti successivi all’esplosione dei problemi per cercare di fare fronte alle conseguenze delle emergenze. Oggi serve, invece, investire nella prevenzione e questo, peraltro, significa anche risparmiare ingenti somme.

Credo che sia infatti ormai chiaro che i costi economici e sociali del degrado ambientale stanno avendo un impatto negativo sulla crescita economica, tanto nei paesi dell’area Ocse quanto nelle economie emergenti e nei Paesi in via di sviluppo. La questione dei costi della non azione e’ diventata un fattore non trascurabile nella determinazione del migliore mix di politiche economiche e ambientali’.

Ma ci sono ancora molte questioni aperte, a cominciare dalla definizione di una nuova piattaforma per il contrasto ai cambiamenti climatici che sia neutrale nei confronti della competitivita’, una liberalizzazione del mercato piu’ equa, non solo per fini economici ma anche ambientali, sociali e di sviluppo, la scelta di un giusto mix per la produzione di energia in grado di coniugare la sicurezza energetica alla protezione dell’ambiente ed una piu’ efficace governante ambientale.
 

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