Rigassificatori superati adesso bastano le navi

 

Riporto l’intervista su Repubblica di oggi:

 

«Sarò monotono, ma torno a ripetere che il ministero dell’Ambiente chiede il rispetto del programma su cui si è costruita la maggioranza di governo. E questo programma prevede la definizione di una strategia energetica nazionale: bisogna stabilire cosa serve al paese, cosa può essere fatto e in che tempi. Fuori dal quadro di programmazione scatta la logica della lotteria degli impianti,dell’arrembaggio ai fondi».
Nel momento in cui le proposte energetiche del governo cominciano a prendere forma, il responsabile dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, elenca i paletti ambientali.

Quando parla di lotteria degli impiantì pensa ai rigassificatori?
«Penso che non bisogna innamorarsi degli impianti trasformandoli in ideologie. Noi abbiamo bisogno di approvvigionamenti certi di metano, non necessariamente di rigassificatori. Oggi sono state sviluppate tecnologie avanzate che permettono di effettuare tutte le operazioni svolte da un rigassificatore, cioè il passaggio del metano dalla forma liquida a quella gassosa, a bordo di navi attrezzate a questo scopo: basta costruire un terminale a terra e si può ricevere il metano bello e pronto, sotto forma di gas, proveniente da qualunque paese. Non è male come possibilità. E questo è anche il parere del presidente delle Regione Friuli Venezia Giulia, Riccardo llly, con cui ho parlato del progetto».

Vuol dire niente più rigassificatori?
«Vuol dire esaminiamo, conti alla mano, cosa conviene fare e dove. Ad esempio non ha senso costruire un rigassificatore in una zona in cui la rete metaniera non è in grado di trasportare il gas che il nuovo terminale va ad aggiungere. Così come non ha senso costruire un rigassificatore a Rovigo e contemporaneamente proporre di far funzionare a carbone la centrale di Porto Tolle. Non ha senso e finisce per moltiplicare le proteste».

Rischia di essere un gioco di veti incrociati che blocca tutto.
«Al contrario. Noi siamo per la valutazione ambientale strategica che diventa una corsia preferenziale per i progetti. E’ se si esercitano pressioni disordinate cercando di far passare gli impianti dove si suppone che le resistenze siano minori, senza curare la logica d’assieme e il vantaggio generale, che si finisce per paralizzare tutto. Se invece si costruisce un consenso basato sulle tecnologie più avanzate, cercando l’accordo anche con le Regioni e gli enti locali, il nodo energetico si può sciogliere. Liberalizziamo, ricordandoci che la rete distributiva del metano sulle autostrade resta una presa in giro: e questo è un ritardo inaccettabile».

Quali sono i rigassificatori che si potrebbero fare?
«La situazione in cui la discussione è più avanzata è Rovigo. Altri candidati sono Livorno, dove il progetto è costruire al largo, davanti alla costa, e poi Gioia Tauro e Porto Empedocle. Ma, di nuovo, un conto è proporre un rigassificatore a GioiaTauro utilizzando il metano anche sul posto, un conto e proporre contemporaneamente la costruzione di un rigassificatore e una centrale che va a carbone. Per essere credibili ci vuole coerenza nelle scelte».

Il piano sull’efficienza energetica proposto da Bersani le sembra efficace?
«Sono i decreti applicativi delle misure inserite in Finanziaria. Verranno presentati in una conferenza alla quale parteciperanno il presidente del Consiglio, il ministro dello Sviluppo Economico e il sottoscritto. E’ un buon piano, ma bisogna stare attenti alla sua traduzione pratica: devono essere norme che i cittadini possano utilizzare con facilità. Bisogna essere semplici e coerenti».

Dove si annida l’incoerenza?
«Innanzitutto bisogna evitare che si ripeta la vergogna del Cip 6, con i soldi chiesti ai contribuenti per sostenere l’energia pulita che sono andati per anni alle false rinnovabili e agli inceneritori. E poi dobbiamo rilanciare veramente le rinnovabili. Con il via libera al solare nel conto energia. E anche richiamando in Italia energie intellettuali preziose. Ho chiesto a Carlo Rubbia di tornare per riprendere in mano il progetto innovativo di solare termodinamico e ha manifestato la sua disponibilità».

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