Parlamento: Senza Verdi, uccelli migratori massacrati

Oggi la Commissione agricoltura della Camera, che io presiedevo tra il 1996 e il 2000 (altri tempi), ha votato un emendamento che, in contrasto con le direttive europee, permette alle Regioni di sbracare sul calendario venatorio. Si potrà,in pratica, consentire la caccia anche in periodi vietati e questo proprio nella anno mondiale di difesa della biodiversità, il 2010.
E’un altro effetto della mancanza dei Verdi dal Parlamento. Per anni questi tentativi della parte più estremista dei cacciatori erano naufragati di fronte alla nostra durissima azione di contrasto sia quando eravamo in maggioranza, che all’opposizione.
E’stato per bloccare uno di questi assalti del centrodestra (ma con simpatie anche tra pezzi del centrosinoistra) che nella 14ma legislatura io ed altri deputati Verdi bloccammo i lavori ricevendo come sanzione disciplinare la sospensione per alcuni giorni.
Questa vergogna sulla caccia è uno degli effetti evidenti, ma non il solo (pensiamo a nucleare, acqua privatizzata, tagli all’ambiente…) della cacciata dei Verdi dal Parlamento.
Una cacciata favorita anche da nostri errori ma soprattutto dalla formidabile campagna mediatica/lobbistica contro i Verdi (diffamati come partito del no mentre avevamo fatto le prime riforme della green economy di cui oggi tutti parlano) e dalla sciagurata decisione di rompere l’Unione e di eliminare le voci scomode perchè indipendenti dalle lobby tasversali usando la legge elettorale (il tanto denigrato “porcellum” usato appunto per fare una “porcata”) .
Ma forse una parte di opinione pubblica e le stesse realtà ambientaliste e della green economy stan scoprendo solo ora quanto era ed è difficile, ma indispensabile, per i Verdi, gli ecologisti, i veri imprenditori innovativi e green affermare nelle istituzioni le ragioni dell’Ambiente, dell’Europa, della Natura, dei Diritti, della Competizione Leale, tra partiti e politici molto più interessati alla benevolenza di inquinatori, cementificatori, speculatori, bracconieri
Spero davvero che dal mondo associativo, produttivo, della professioni emergano persone disposte a fare ciò che io e tanti abbiam fatto in questi anni perche servono più persone, nuove, coraggiose, orgogliose della propria azione ecoriformatrice.
L’approvazione continua di norme contro l’ambiente, proprio mentre stanno vincendo la cultura e l’economia”green” dimostra l’arroganza delle lobby “black” che reagiscono al loro inesorabile declino.
Io sto continuando nelle università e nelle iniziative a cui vengo invitato come Presidente della Fondazione UniVerde in giro per l’Italia a stimolare la reazione alla rassegnazione e l’impegno diretto e son fiducioso nella nascita di quella coscienza ecologica e di verità che è indispensabile per una nuova fase di riforme “verdi”…..e allora per gli sparatori di poveri migratori tornerà il maltempo.

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