Con l’omeopatia liberi dai brevetti

Per la prima volta una azienda farmaceutica – e non è un caso che sia di tipo omeopatico – ha deciso di rinunciare al brevetto.

Sono anni che noi poniamo il tema dei brevetti, denunciando il fatto che addirittura ci siano grosse industrie farmaceutiche che vorrebbero brevettare pezzi del corpo umano, che vorrebbero brevettare parti dell’agricoltura tradizionale danneggiando le popolazioni piú povere del sud del Pianeta.
La stessa cosa capita nelle vicende del software, la grande battaglia sul software libero è proprio per dire che non si puó brevettare la conoscenza per mantenerla diffusa.
Questa volta una azienda decide che è importante non tanto investire soldi per proteggere un brevetto – il che ha costi altissimi – ma di utilizzare queste somme per portare avanti la ricerca, cosicchè se questa azienda fosse protagonista di una grande scoperta, ne sortirebbe certamente un beneficio, essendo in grado per alcuni anni di riceverne una rendita ma, investendo ulteriormente sulla ricerca, potrebbe fare scoperte ancora piú avanzate.
Tutto questo senza tenere in stand-by le novitá importanti per la salute umana cercando di aspettare per lucrare il piú possibile sulla rendita dei brevetti.
Questo mi sembra una bella notizia ed è il segnale che il mondo va avanti nonostante tante lobby che lo vogliono bloccare.
Per questo sono andato al Forum organizzato dall’Agenzia Dire e vi invito a guardare il video-servizio.

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