Agricoltura dolce, turismo dolce

Giovedi scorso ho tenuto un seminario all’Università di Milano, alla Bicocca, sul turismo sostenibile, l’agriturismo, il turismo naturale e il turismo dolce.
Io credo che questo rappresenta una novità degli ultimi anni che richiama in qualche modo il desiderio di natura, che stà crescendo tra di noi, stà crescendo nel nostro Paese, in Europa, nel mondo, e deve essere anche rilanciato con un grande rispetto per tutto quello che è l’equilibrio naturale.
Questo è un settore turistico che è in crescita dappertutto.
Ho invitato il direttore generale del Touring Club a presentare una relazione, un contributo a questo seminario, ma anche un agricoltore di agricoltura naturale, chiamata anche permacultura.
E’ un modello molto nuovo, è l’agricoltura che non usa nemmeno concimi o prodotti biologici, ma semplicemente attende che madre natura provveda attraverso l’enorme capacità e la ricchezza del mondo naturale a dare i migliori frutti.
E addirittura quello che mi ha sorpreso è che questo agricoltore nei suoi 20 ettari produce oggi di più con questa permacultura di quanto produceva addirittura col biologico, col biodinamico. E ancora di più di quanto produceva con il convenzionale.
Questa è la volontà di aumentare la conoscenza, e quindi un turismo dolce, un’agricoltura dolce, la capacità di migliorare, di guardare ai percorsi naturali, ma nello stesso tempo di raggiungere un miglior benessere, e quindi non un pauperismo, ma una maggiore ricchezza sia interiore, sia se vogliamo anche economica e sociale.

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