Agricoltura resti centrale. No regali a industria, OGM e TTIP

Il Governo vuole cambiare nome al Ministero delle Politiche Agricole? Questo Dicastero deve avere al centro la tutela della biodiversità, la qualità dell’agricoltura e della imprenditorialità polivalente dei nostri agricoltori. Il riferimento all’agroalimentare non deve essere un trucco per facilitare una subalternità alle multinazionali del cibo e un’apertura così a OGM e TTIP.

 

Il Governo deve ricordarsi che chi cura la Terra, l’agricoltura e gli imprenditori multifunzionali sono il centro del successo dell’agroalimentare e del Made in Italy del cibo che si rafforza con qualità, biologico, biodiversità e non certo con gli OGM come ricorda anche la Coldiretti. «L’Italia ha saputo cogliere l’opportunità di Expo per raccontare al mondo il modello agroalimentare e i suoi valori unici» ha dichiarato il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolineando che: «L’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario, per prodotti a denominazione di origine DOP/IGP, che salvaguardano tradizione e biodiversità, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati».

 

Il rilancio del Made in Italy si è ottenuto grazie alla difesa della tipicità e della biodiversità da parte dei nostri coltivatori, di associazioni come Slow Food di Carlo Petrini e della legge sulla multifunzionalità, sostenuta da importanti organizzazioni agricole.

 

A questo annuncio da parte del Governo, devono far seguito concreti provvedimenti che aiutino gli agricoltori a migliorare le proprie capacità di trasformazione e commercializzazione di prodotti di qualità e misure che contrastino l’agropirateria e i tentativi di imporre OGM, ormoni e altre pratiche dannose alla nostra produzione, all’ambiente, alla salute e invise alla stragrande maggioranza e agli stessi consumatori.

 

Servono più qualità e biologico, non certo OGM e TTIP come lasciano intendere le parole del Presidente, per proteggere la più numerosa organizzazione agricola europea.

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