(NAPOLI, 8 dicembre 2022) Venticinque medaglie d’argento coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ai detentori e custodi di quel sapere tradizionale, l’arte del Pizzaiuolo Napoletano, iscritta cinque anni fa (7 dicembre 2017 a Jeju, in Corea del Sud) nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità – UNESCO. A ricevere il riconoscimento, ieri mattina, 7 dicembre, nel corso di un incontro alla Casina Pompeiana nella Villa Comunale di Napoli, promosso da Fondazione UniVerde, Apn (Associazione Pizzaiuoli Napoletani), Avpn (Associazione Verace Pizza Napoletana) con il patrocinio del Comune di Napoli e con la main partnership di Latteria Sorrentina; sono stati i pizzaiuoli: Attilio Bachetti; Alberto Buonocore; Vincenzo Capuano; Giovanni Capuozzo; Pino Celio; Davide Civitiello; Gaetano Esposito; Gaetano Fazio; Simone Fortunato; Raffaele, Rosario e Vincenzo Giustiniani; Marco Leone; Valentino Libro; Raffaele e Ciro Magnetti; Eduardo e Paolo Pagnani; Vincenzo Pellone; Pasquale Poerio; Ciro Salvo; Salvatore Santucci; Corrado Scaglione; Domenico Scola; Gino Sorbillo; Antonio Starita; Paolo Surace; Guglielmo Vuolo e il prof. Carlo Mangoni.
In un messaggio agli organizzatori dell’evento, Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli e della Città metropolitana di Napoli, ha ricordato: “L’arte del pizzaiuolo napoletano, riconosciuta come parte del patrimonio culturale dell’umanità è uno dei simboli identitari della tradizione culinaria partenopea. Un’abilità unica e straordinaria che ha origine a Napoli ma è oggi esportata in tutto il mondo ad opera di generazioni di pizzaiuoli che abbinano la passione ad una grande creatività. Ingredienti semplici lavorati con maestria sono il segreto di uno dei cibi più amati e promuovono quest’arte che è entrata a pieno titolo nella lista del patrimonio immateriale Unesco”. Al Comune di Napoli è stata conferita la medaglia d’argento per l’impegno dimostrato nella promozione della candidatura italiana e dell’elemento culturale, Patrimonio immateriale dell’Umanità – UNESCO.
Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde: “Una grande vittoria come l’arte del Pizzaiuolo Napoletano a Patrimonio dell’Umanità Unesco richiama soprattutto una grande responsabilità e unità. Festeggiamo il quinto anniversario con la consapevolezza che occorre un forte e rinnovato impegno di salvaguardia dell’autenticità della vera pizza napoletana, che può diventare ancora di più il simbolo della lotta all’italian sounding. Si tratta di un’arte autentica ma anche di un’opportunità culturale di valore universale contro il fake food. Da questo punto di vista è, dunque, un patrimonio in ottica integrata perché, oltre ad esser uno dei fiori all’occhiello della nostra inimitabile tradizione, permette di promuovere la qualità dei prodotti agroalimentari dei territori campani”.
Sergio Miccù, Presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani: “La gran parte del merito di questo riconoscimento è della nostra associazione che ha puntato fin dal primo momento a questo obiettivo, sconfiggendo dubbi e perplessità. Molti pizzaiuoli, anche qui a Napoli, non ci credevano. In ogni parte del mondo, dove ci siamo recati per raccogliere consensi al progetto, hanno firmato tutti. È stato più complicato spiegare cosa fosse l’Unesco, piuttosto che la pizza. Grazie alla pizza oggi anche l’Unesco è una istituzione più conosciuta. Sono anni che ci stiamo battendo per inserire nelle scuole alberghiere, il titolo di addetto ai servizi di pizzeria. Non è possibile che, ancora oggi, ci sia il titolo di addetto ai servizi di cucina, quello di addetto ai servizi di sala o di addetto ai servizi di bar e manchi un analogo diploma per la pizzeria”.
Antonio Pace, Presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana: “Con il quinto anniversario del riconoscimento Unesco abbiamo voluto finalmente premiare i pizzaiuoli, che sono stati i veri autori con la loro arte, tramandata nei secoli, del raggiungimento di questo straordinario obiettivo. Una prima coniazione di medaglie a cui seguiranno altre negli anni a seguire per poter dare a tutti il giusto riconoscimento per il lavoro svolto a Napoli, in Italia e nel mondo”.
Nel corso dell’evento, coordinato da Flavia Sorrentino, Vicepresidente del Consiglio Comunale di Napoli, sono state conferite medaglie d’oro e d’argento ai promotori e ai supporters della campagna mondiale e della World petition #pizzaUnesco. A Matteo Lorito (Rettore Università degli Studi di Napoli Federico II) e a Marino Niola (Antropologo), presenti all’evento, come anche a Pier Luigi Petrillo (Presidente dell’Organo degli Esperti mondiali della Convenzione UNESCO per la salvaguardia del Patrimonio immateriale), a Vincenza Lomonaco (Direttore Generale per la Mondializzazione e le questioni globali, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e a Jimmy Ghione (Inviato di Striscia la notizia e testimonial della campagna #pizzaUnesco) è stato conferito il titolo di PizzaiUolo onorario e la medaglia d’argento. Medaglia d’argento anche al Comune di Napoli, alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e al Main partner dell’evento celebrativo, Latteria Sorrentina. Medaglia d’oro ai supporters della campagna mondiale e della World petition: Antimo Caputo (Amministratore delegato di Mulino Caputo) e Francesco Franzese (Amministratore delegato La Fiammante), presenti all’evento, e altre medaglie d’oro saranno conferite alla Coldiretti Campania e alla CNA Nazionale.
Le tre organizzazioni promotrici hanno annunciato che due dittici (una medaglia d’oro e una d’argento), saranno conferiti rispettivamente alla Presidenza della Repubblica Italiana e all’UNESCO.