Adriano Celentano e il nucleare

Da Il ragazzo della via Gluck in poi, Adriano Celentano è sempre stato attento alle tematiche ambientaliste. Nell’intervento di ieri, durante la sua trasmissione televisiva, ha dimostrato in maniera lampante come si possa conciliare la televisione con l’impegno civile. E’ uno sprono ed una speranza, in mezzo a tanta tv spazzatura.
Pubblico qui il video e la trascrizione dell’importante presa di posizione di Celentano sul nucleare.

“Per esempio Pier Ferdinando Casini […] ha ricominciato a parlare del nucleare e da qualche parte ho letto che anche D’Alema non sarebbe contrario, senza parlare poi di Berlusconi e tutta la destra che insistono pesantemente sul ritorno al nucleare; dicono che le centrali nucleari oggi sarebbero più sicure ed io non ho dubbi che si siano fatti dei passi avanti in quel senso ma il pericolo non è la funzionalità delle centrali nucleari – a parte il fatto che se viene un terremoto la funzionalità va a farsi friggere – il pericolo sono le scorie nucleari, che non si sa dove metterle e per smaltire la loro radioattività ci vogliono 25.000 anni […] chi mi assicura che la sicurezza delle centrali nucleari non vada ad intaccare anche le falde acquifere?
Ma loro lo fanno perchè dicono che vogliono migliorare la qualità della vita ed io sono certo che la migliorano ma per quanto tempo? In campagna elettorale si affannano ad annunciare le cose buone da fare per il Paese ed ecco la lista dei dolci avvelenati, quindi le città sarebbero più illuminate, ci sarebberò più grattacieli – perchè qualche deficiente identifica il benessere con l’altezza dei grattacieli – a partire dei Comuni che sono i mandanti di questi architetti kamikaze che ditruggono ogni cosa. [senza grattacieli] Il debito pubblico diminuirebbe perchè faremo a meno di comprare l’energia dalla Francia e dalla Germania,[con i grattacieli]  il cittadino verrebbe ingannato con una illuminazione al di fuori della propria vita, mentre dal di dentro aumenterebbe il buio del cancro.
Il politico – quello vero – dovrebbe fare della politica una missione, dovrebbe prima di tutto cercare di evitarli i pericoli e questo è già un modo per migliorare la qualità della vita. Se poi vogliamo veramente migliorarla dovremmo investire sulla ricerca, cercare ad esempio quel traguardo – che sembra irraggiungibile ma secondo me prima o poi ci si arriva – sulla fusione fredda che eliminerebbe le scorie nucleari. Ma i politici hanno fretta, devono dimostrare in fretta, altrimenti si perdono i voti e sotto questo profilo nasce il clamoroso sospetto che forse Prodi sia sulla strada giusta.”

 

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