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Ringrazio tutti quelli che hanno mostrato interesse per il convegno che la Fondazione UniVerde, di cui sono Presidente, ha organizzato il 27 luglio su “La difesa del patrimonio forestale a 10 anni dal decreto-legge 4 agosto 2000 n. 220, che ha introdotto il reato di incendio boschivo nel Codice Penale”, e hanno elogiato gli importanti risultati ottenuti, in tutti questi anni, con l’approvazione di questa necessaria norma antincendi.
Il 4 agosto 2000, infatti, quando ero ministro delle Politiche Agricole e Forestali e il Governo era presieduto dall’On. Giuliano Amato, approvai il decreto-legge n. 220 che ha introdotto l’articolo 423-bis (Incendio boschivo) nel Codice Penale:
“Art. 423-bis (Incendio boschivo). – Chiunque cagiona un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni.
– Se l’incendio di cui al primo comma è cagionato per colpa, la pena è della reclusione da uno a cinque anni.
– Le pene previste dal primo e dal secondo comma sono aumentate se dall’incendio deriva pericolo per edifici o danno su aree protette.
– Le pene previste dal primo e dal secondo comma sono aumentate della metà, se dall’incendio deriva un danno grave, esteso e persistente all’ambiente.”
Lo stesso anno, con decreto ministeriale del 10 agosto 2000 feci istituire il Nucleo Investigativo Antincendio Boschivi (N.I.A.B.) del Corpo Forestale.
Vi ricordo che al convegno hanno partecipato:
Giuliano Amato – Presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana
Cesare Patrone – Capo del Corpo Forestale dello Stato
Sergio Marini – Presidente della Coldiretti
Alfio Pini – Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Rosario Messina – Presidente di Federlegno Arredo, che ha illustrato i progetti di restauro e manutenzione nel bosco nella prevenzione degli incendi boschivi
Giuseppe Miliano – Sostituto Procuratore di Latina, che è intervenuto sul reato di incendio boschivo nel sistema penale italiano, art. 423-bis C.P.: efficacia della pena e applicabilità nei casi di ordigno incendiario
Alfonso Cavezzini – Vice Presidente del Consorzio Regionale Toscana Verde, che ha discusso sulle potenzialità occupazionali nella tutela del patrimonio boschivo e del territorio. L’esperienza delle cooperative agro-forestali della Toscana
Giuseppe Vadalà – Dirigente del Corpo Forestale dello Stato, che ha parlato del Nucleo Investigativo Antincendio Boschivi (N.I.A.B.): indagini e conoscenza del fenomeno
Il mio impegno non si ferma qui, continuerò con la Fondazione Univerde e con la mia attività all’Università a difendere le risorse boschive del nostro Paese.