2014/2020: l’UE finanzierà la svolta Green. L’Italia si muova!

Oggi sono intervenuto a Bruxelles ad alcuni incontri organizzati nell’ambito della “Sustainable Energy Week” ed ho potuto ricordare come l’Italia, su rinnovabili ed efficienza energetica, abbia fatto passi da gigante grazie alle norme che riuscimmo a varare nel 2007 ma anche criticare retromarce e ostacoli intervenuti negli ultimi anni, proprio in piena svolta mondiale verso la Green Economy.

 

I rappresentanti di varie Direzioni Generali della Commissione, tra cui Energia, Regioni e Ricerca, hanno confermato che per i prossimi sette anni (2014/2020) l’Unione Europea investirà importanti risorse di cui 17 miliardi di euro saranno investiti dalla sola Direzione Energia per l’efficienza energetica, le rinnovabili e il trasporto sostenibile mentre altri 5 miliardi dovrebbero arrivare dal programma Horizon 2020 (ricerca e innovazione) per l’energia pulita e sicura.

 

Queste risorse, secondo le indicazioni dell’UE, serviranno anche a stimolare investimenti privati, oltre al cofinanziamento delle Amministrazioni Pubbliche.

In pratica si tratta di mettere in moto un grande volume di finanziamenti per ottenere quella svolta “green” dell’economia europea partendo proprio dai principali settori di produzione e consumo di energia.

Del resto la strategia energetica Europea per il 2030, e quella generale per il 2050, puntano a ridurre drasticamente la dipendenza dai combustibili fossili e ad invertire la corsa verso un surriscaldamento irreversibile del clima.

 

I  prossimi  sette anni saranno quindi fondamentali.

Saranno previsti partenariati pubblico-privato nel green building, nella green industry e nel trasporto sostenibile.

Servono  nuove tecnologie ma anche fare in modo che il mercato le faccia proprie.

 

La DG Energia ha anche inventato uno strumento innovativo l’Intelligent Energy Europe (IIE) che mette insieme tutti i programmi per energia sostenibile finanziati.

 

Inoltre sono previsti anche investimenti per formare le professionalità che servono a costruire questi nuovo sistemi di energia, abitazioni e trasporti.

Come si vede l’Europa procede nonostante molte azioni lobbistiche contrarie, dobbiamo agire perché l’Italia non perda questa grande opportunità per un rilancio occupazionale amico dell’ambiente.

Non possiamo permetterci di perdere questa grande “green opportunity”.

Spero che nel nostro Paese  lo capiscono anche i più miopi tra politici, dirigenti e imprese. Io comunque mi impegnerò per diffondere conoscenza e sostenere le azioni pubbliche, sociali  e private necessarie per vincere questa sfida.

 

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