Turismo e ristorazione rischiano tracollo. Serve fondo straordinario nazionale. Non bastano prestiti che aumentano indebitamenti. Consentire subito vendita con asporto da parte di ristoranti e pizzerie

L’ex Ministro rilancia l’allarme di Federazione Italiana Cuochi e Federalberghi.

“Così come i cittadini possono andare a fare la spesa nei supermercati e in farmacia ad acquistare medicinali, rispettando sempre le regole e le distanze, è importante che da subito sia concesso a tutti di potersi recare anche in ristoranti, pizzerie e pasticcerie, ma anche in altre attività di gastronomia, per l’acquisto in sicurezza di cibi da asporto” lo chiede Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e già Ministro delle Politiche Agricole e dell’Ambiente che rilancia le richieste avanzate dalla Federazione Italiana Cuochi tramite il suo portavoce, chef Alessandro Circiello.

“Si tratterebbe di un provvedimento di buon senso da varare nell’immediato per concedere almeno un’iniziale possibilità di ripartenza anche alle attività più artigianali e territoriali della ristorazione italiana. Il solo delivery favorisce infatti le catene più importanti e le grandi realtà della consegna a domicilio che peraltro spesso garantiscono scarse tutele ai dipendenti”.

“E per evitare il fallimento di interi settori del turismo e dei pubblici esercizi – afferma Pecoraro Scanio in collegamento video con il Vicepresidente vicario di Federalberghi, Giuseppe Roscioli – occorre garantire non solo possibilità di prestiti ma sostegno diretto al settore soprattutto per garantire i livelli occupazionali, molti dei quali stagionali. La cura giusta – conclude l’ex Ministro – deve essere la costituzione di un fondo straordinario nazionale di sostegno per l’intero settore del turismo e della ristorazione come gli operatori stanno chiedendo a gran voce”.

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