#IoViaggioItaliano per il Parco del Gargano. Un gioiello di turismo sostenibile. Tanta bellezza e tanti spazi.

“La Foresta Umbra e la Basilica Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo sono due esempi di grandi attrazioni turistiche naturalistiche e culturali che possono permettere al nostro Sud di crescere con un turismo di qualità che sia sostenibile e di sostegno a un’occupazione duratura. È importante promuovere la destagionalizzazione turistica utilizzando anche le prospettive della digitalizzazione e della capacità di sviluppare un e-commerce che faccia conoscere a sempre più persone le grandi ricchezze del nostro Mezzogiorno”.

Lo dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, a seguito della visita alla Foresta Umbra e alla Basilica Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, dove ha incontrato il Sindaco, Pierpaolo d’Arienzo, il Presidente del Parco nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza, la Direttrice del Parco, Maria Villani, e i padri micheliti che custodiscono il Santuario e la Grotta di San Michele.

L’ex Ministro dell’Ambiente ha apprezzato “l’impegno che il Parco nazionale del Gargano sta ponendo in essere nel valorizzare e nel tutelare zone di grande qualità come la Foresta Umbra che soffrono il cambiamento climatico in atto. È sempre più importante che il Governo e le Istituzioni siano vicine a questi scrigni di biodiversità che sono i Parchi nazionali italiani. Ricordiamo che la Foresta Umbra – prosegue Pecoraro Scanio – ospita antichi patriarchi verdi che sono diventati Patrimonio mondiale dell’Unesco, una grande area caratterizzata dalla presenza di alberi secoli come faggi, lecci, cerri ma anche tassi che possono superare l’eta di mille anni. È questa una delle tante bellezze naturali del nostro Paese che vanno valorizzate”.

“È molto importante constatare come il Parco nazionale del Gargano ospiti ben due Patrimoni Unesco. Oltre alle faggete della Foresta Umbra, anche la Basilica Santuario di San Michele che fa parte del sito seriale i Longobardi in Italia e che abbiamo potuto visitare grazie alla disponibilità dei padri micheliti che preservano questo inestimabile patrimonio culturale di religiosità”.

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