Rifiuti: villa Adriana salva. Mi ricorda il caso Oasi di Serre

Dopo cinque anni, mi è sembrato di rivedere le stesse assurde situazioni in cui mi trovai nel 2007.

L’allora commissario dell’emergenza rifiuti, Bertolaso, proponeva di realizzare una grande discarica in località Valle della Masseria, nel comune di Serre (in provincia di Salerno) vicinissima a un’oasi naturale, sito d’interesse comunitario, uno dei pochi luoghi dove sopravvive la lontra, specie minacciata di estinzione.

La lontra è considerato un mammifero fondamentale per gli ecosistemi fluviali e ne restano in Italia solo trecento esemplari.

Ero ministro dell’Ambiente e spiegai che una discarica di rifiuti in quella zona era in contrasto con le norme europee e con ogni buonsenso istituzionale.

Anche altri siti proposti erano nei parchi nazionali del Cilento e del Vesuvio.

Mantenni una posizione di legalità, e il governo accettò soluzioni alternative, ma iniziò una forsennata campagna contro di me e, come emerse in tante indagini, ci furono quanti lavorarono a creare una drammatica emergenza rifiuti prima nell’estate 2007, poi, non riuscendoci purtroppo con successo, nel gennaio 2008.

Dopo anni ancora aspetto di conoscere le verità nascoste di quelle drammatiche settimane, in cui fui attaccato da tanti e difeso solo da Beppe Grillo.

Avevo troppo insistito sulla raccolta differenziata e troppo dubitato d’inceneritori e discariche.

Le lobby non avevano gradito.

Oggi è incredibile vedere riprodursi, dopo un lustro, le stesse vicende a Roma.

La proposta assurda di una discarica vicino a Villa Adriana, patrimonio Unesco, e il ministro dell’Ambiente che, giustamente, si oppone e, stavolta per sua fortuna, è sostenuto dal ministro dei Beni culturali e da un po’ di stampa certo più sensibile al patrimonio culturale che non al rischio di estinzione della lontra in Italia.

Stavolta almeno non si è arrivati a inviare l’esercito come avvenne a Serre.

Ricordo una mia drammatica telefonata all’allora ministro dell’Interno, Giuliano Amato che ebbe la sensibilità di darmi ascolto ed evitare ogni prova di forza.

Oggi mi colpisce, ancora una volta, la mancanza di ogni sensibilità verso la tutela del nostro patrimonio naturale e culturale in chi predispone e insiste in localizzazioni, evidentemente assurde, per fare marcia indietro solo di fronte all’intransigenza di un ministro testardo e delle comunità locali, nel 2007, o di due ministri tecnici, di comitati locali e di alcun giornalisti sensibili, nel 2012.

Soprattutto, è incredibile che, ancora oggi, non si comprenda la necessità di investire decisamente in materia di rifiuti: su riduzione; riuso; raccolta differenziata; riciclo effettivo e impianti di trattamento senza emissioni inquinanti in atmosfera, quindi archiviando una vecchia tecnologia come gli inceneritori.

Intanto, consapevolezza dei cittadini; tecnologie di riciclo e recupero procedono e dobbiamo sostenerle.

E chi ne ha il compito, deve vigilare perché non sia costruita un’altra emergenza drammatica, stavolta in Roma, per forzare verso inceneritori e megadiscariche.

 

 

 

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