Oceani a rischio. Diffondiamo l’Allarme

Finalmente l’ONU comincia a muoversi di fronte alla crescente emergenza dei nostri mari e oceani.

Da anni osserviamo il degrado di quell’elemento prezioso che rende la Terra, il Pianeta Blu senza che davvero si attivi un’azione internazionale per bloccare inquinamenti e sovrasfruttamento delle risorse ittiche.

 

Oceani: Oltre 400 zone morte, riserve di pesce al limite, barriere coralline in pezzi”, questo è uno dei titoli che ben descrivono il livello di difficoltà denunciato, tra gli altri, dalla FAO e dalla Banca Mondiale e del quale si occuperà un nuovo organismo indipendente: la Global Ocean Commision (GOC).

 

«Sfortunatamente, però, molte evidenze scientifiche dimostrano che la pressione dell’uomo sugli oceani è in continua crescita. Basti pensare alla pesca illegale o all’incremento delle emissioni di anidride carbonica che rende le acque più acide – denuncia José María Figueres della GOC -. La salute degli oceani rappresenta sia un imperativo etico sia un’opportunità economica. Si tratta di una questione di cui è assolutamente necessario interessarci, se vogliamo che i nostri figli e i nostri nipoti ottengano da essi gli stessi benefici di cui ha goduto la nostra generazione».

 

Dobbiamo tutti impegnarci a diffondere un “allarme razionale” su questo pericolo, piegando che agli Oceani dobbiamo gran parte dell’ossigeno che respiriamo e la regolazione del clima planetario.

 

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