Italia EcoDigital: “Giovani siano protagonisti non comparse. Se perdiamo la sfida EcoDigital, l’Italia sarà più arretrata è più indebitata”

(ROMA, 28 luglio 2022) La transizione ecologica e digitale sia strumento per contrastare il cambiamento climatico prima che l’emergenza diventi catastrofe e per non ritrovarci in un’ Italia arretrata ed indebitata. Sono questi i principali temi affrontati al terzo evento di Italia #EcoDigital che si è svolto oggi alla Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama presso il Senato della Repubblica.

 

Alla conferenza stampa, promossa su iniziativa della Sen. Loredana De Petris in collaborazione con Fondazione UniVerde, TeleAmbiente, Radio Radicale, Fondazione Homo Ex Machina, oltre alle prime adesioni, sono state presentate le prime proposte di attivisti, giovani innovatori, imprenditori e amministratori locali per la costruzione di una rete di realtà virtuose. L’obiettivo è quello di aggregare e valorizzare le buone pratiche e le migliori esperienze diffuse su tutto il territorio nazionale per favorire la vera transizione EcoDigital, mettendo a circuito quegli esempi positivi fondamentali per la trasformazione ecologica e digitale della società e dell’economia, secondo principi di giustizia sociale e climatica.

 

Alfonso Pecoraro Scanio, Fondazione UniVerde: “Non abbiano più molto tempo, le emergenze climatica e sociale peggiorano. Migliaia di attivisti, imprenditori e amministratori, in gran parte giovani, stanno già costruendo un’Italia più ecologica, solidale e digitale. Li stiamo aiutando a creare una rete virtuale per accelerare la transizione che deve essere vera e veloce. Le adesioni e le best practice EcoDigital sono una speranza concreta di fronte alla crisi di credibilità di tante istituzioni. Se non puntiamo su questi innovatori per un PNRR ben speso avremo un Paese più arretrato e indebitato”.

Giuseppe Conte (Presidente del M5S), in un messaggio agli organizzatori dell’evento, sottolinea che “la transizione ambientale e digitale deve entrare nella vita quotidiana delle persone per essere una rivoluzione vera e non di facciata. Deve partire dal basso. La transizione eco-digital deve essere democratica, non deve interessare solo i grandi gruppi imprenditoriali ma la vita delle famiglie. Il compito della buona politica è creare una strada dritta e senza ostacoli per una svolta ambientale e digitale. I 209 miliardi ottenuti in Europa quando ero Presidente del Consiglio hanno chiuso la porta dell’austerità e aperto una strada del tutto nuova per l’Italia, all’insegna della rivoluzione ambientale (60 miliardi) e digitale (40 miliardi)”.

Come già rivelato dal rapporto Italiani ed EcoDigital, promosso e presentato dalla Fondazione UniVerde e da Noto Sondaggi, in vista delle prossime elezioni il 56% degli italiani si dichiara interessato a prendere in considerazione il voto ad un partito/lista che al primo posto del proprio programma mette la promozione della transizione ecologica e digitale. Dalla riconversione delle politiche industriali in ottica di economia circolare, alle azioni a contrasto della crisi climatica, allo sviluppo della sostenibilità a tutti i livelli, fino ai green jobs: l’Italia deve vincere la sfida della modernità disancorandosi dal passato e dai vecchi sistemi produttivi. È una sfida che si può vincere accelerando al massimo il passaggio alle energie rinnovabili.

 

Gianfranco Amendola (Magistrato ambientalista), in un videomessaggio, ha illustrato l’excursus sulla normativa comunitaria e il recupero di energia dall’incenerimento dei rifiuti, in particolare concentrandosi sulla problematica connessa alla termovalorizzazione. In ottica di sostenibilità ambientale, la priorità assoluta, come ha evidenziato, è prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti: adottare, cioè, misure che limitino l’uso di prodotti destinati a diventare rifiuto. A seguire, per quello che non si può prevenire, ci sono il riutilizzo e il riciclo che non provocano alcuna alterazione ambientale o distruzione di risorse.

 

Il sociologo Domenico De Masi, in un contributo video, si è soffermato sui benefici dello smartworking, quale “rivoluzione del lavoro intelligente” che ha avuto forte attenzione e spinta a partire dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Lo smartworking è diventato oggi parte integrante delle nostre vite, con concreti vantaggi per aziende e dipendenti. Non solo ha permesso di ripensare i modelli organizzativi in un’ottica di lavoro a distanza, ma esistono reali benefici economico-sociali e ambientali: tra gli altri, valorizza la produttività e soprattutto abbatte i costi per gli spazi fisici, gli spostamenti nelle ore di punta con una conseguente riduzione del traffico e quindi delle emissioni di CO2.

 

Già nei primi incontri di Italia #Ecodigital sono emerse le prime proposte sulle quale raccogliere adesioni, esempi di best practice e impegni precisi dalle istituzioni, rilanciate oggi in occasione della conferenza stampa:

  • coordinare le due transizioni perché quella digitale sia sostenibile, specie nel consumo di energia, e serva a monitorare e sostenere costantemente quella ecologica;
  • investire su tecnologie e innovazioni EcoDigital, anche organizzative come lo smartworking, che permettano di ridurre l’impronta ecologica e migliorare la qualità della vita (regolamentate in modo efficace nell’interesse della collettività e dell’ambiente, senza pressioni affaristiche e speculative);
  • i giovani sono il vero motore della transizione EcoDigital e occorre coinvolgerli come protagonisti, non come comparse;
  • molte imprese serie hanno puntato alla transizione ecologica e digitale con più convinzione di governi e partiti e queste vanno sostenute distinguendole da chi fa greenwashing e fake green;
  • Enti locali e tutti gli Enti pubblici devono dotarsi di Manager per la transizione EcoDigital, in particolare ogni Comune, scuola, università;
  • serve educazione EcoDigital e accesso digitale universale;
  • le misure di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico vanno rafforzate e costantemente monitorate;
  •  uso dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione digitale per verificare e sostenere la vera economia circolare e la non distruzione di materia.

 

Da parte sua, Fabrizio Manzulli (Vicesindaco di Taranto) ha confermato la volontà del Comune pugliese di proseguire il lavoro di rigenerazione urbana della città e dotarsi di un manager per la transizione EcoDigital, una figura professionale capace di coordinare gli interventi di innovazione ecologica e digitale.

 

Stephanie Brancaforte (Executive Director di Change.org) ha ricordato che “la sfera digitale può contrastare la concentrazione di potere alla radice della crisi climatica e la resistenza immorale a un vero ripristino ecologico, accelerando la costruzione del consenso e facilitando la partecipazione democratica”. L’arresto della crisi climatica, come ha ricordato, è una priorità assoluta per gli 11 milioni di utenti di Change.org in Italia: “Eppure abbiamo petizioni sulla prevenzione di incendi devastanti, sulla transizione ecologica delle zone di raffineria altamente inquinante e sull’accelerazione della transizione energetica ai rinnovabili che aspettano risposte Le soluzioni alla crisi ci sono, è solo il potere che non vuole partecipare alla vera transizione inclusiva”.

 

Valerio Rossi Albertini (Divulgatore scientifico e Primo Ricercatore CNR) ha ribadito la necessità della conversione al digitale quale “nuova frontiera del risparmio energetico” e nella consapevolezza di un imminente cambiamento anche nel mercato del lavoro su impulso dell’Unione Europea. “La nuova ecologia non può prescindere dai progressi tecnologici”.

 

La conferenza stampa, moderata da Stefano Zago (Direttore TeleAmbiente), è stata un’occasione di confronto e di scambio per la realizzazione di progetti e azioni concrete per un’Italia EcoDigital. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, al meeting è stata rilanciata la piattaforma della rete #EcoDigital che si pone come anello di congiunzione tra istituzioni, imprese e giovani: www.ecodigital.it

Un messaggio condiviso dai giovani nativi eco-digitali e da imprenditori innovativi che, con le loro competenze e il loro potenziale, possono e devono fare la differenza per un’Italia più giusta e green proiettata nel futuro. Sono intervenuti, in apertura della conferenza stampa, tre diciannovenni: Leonardo Palese (Consigliere comunale dei Giovani di Ceprano); Eleonora Massa (Presidente dell’Assemblea Generale al Global Youth Tourism Summit dell’UNWTO a Sorrento); Domenico Giudici (Cda Next Modular Vehicles).

 

L’evento è stato trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale e sul canale Youtube del Senato della Repubblica.

 

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