Il Made in Italy dà lavoro ed orgoglio. Difenderlo è un dovere

 

La Coldiretti, con una forte azione di protesta alla frontiera del Brennero, ancora una volta dà la sveglia ad una classe politica paralizzata da beghe e polemiche stantie, influenzata dalle solite lobby affaristiche.

Nel 2000 andai, da ministro dell’agricoltura, perfino a Ginevra alla sede del WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio, per protestare contro l’assurdità della tanta tutela accordata ai marchi delle multinazionali, mentre il nome Italia viene utilizzato in modo abusivo su tanti di quei prodotti, per un valore di miliardi di euro di danni alla nostra economia.

Ovviamente nessuno ha mai continuato quella mia azione.

Le leggi approvate dal Parlamento italiano non vengono poi difese dai governi, nemmeno in sede europea.

La Coldiretti è da anni l’organizzazione più impegnata per la tutela del nostro Made in Italy agroalimentare, dobbiamo non solo ringraziarla ma sostenerla.

Il consiglio regionale delle Marche, su proposta del consigliere verde Adriano Cardogna, ha votato all’unanimità una mozione di appoggio alla protesta della Coldiretti.

Il Movimento 5 stelle in commissione agricoltura alla Camera ha presentato una risoluzione che spero firmino tutti i gruppi. La senatrice Loredana De Petris, al Senato, sta facendo lo stesso.

Questa battaglia per difendere la nostra agricoltura, i nostri consumatori, la nostra economia, che avviammo nel 2001, proprio con il patto con i consumatori della Coldiretti e con il bando antiOgm e la riforma dell’agricoltura che riuscii a varare da ministro, deve continuare fino a un successo che serve all’Italia.

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