29 ottobre, un anno dall’inizio della tempesta tropicale che fece 37 morti. Pecoraro Scanio: “Ricordiamo le vittime. Impegniamoci per il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Il Governo dichiari subito l’emergenza climatica per l’Italia”.

“Un anno fa, dal 29 ottobre al 4 novembre 2018, una vera e propria tempesta tropicale sconvolse il Paese, dalla Liguria alla Sicilia, da Belluno a Capo Rizzuto, provocando 37 vittime. Così come ricordiamo i drammatici eventi dei terremoti e delle alluvioni, è importante non sottovalutare la gravità dei nuovi fenomeni dovuti al cambiamento climatico. Occorre approvare rapidamente il Piano nazionale di adattamento e la dichiarazione di emergenza climatica, come chiedono oltre 100.000 cittadini su Change.org con la petizione #EmergenzaClimaticaItalia” dichiara il Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio.

Dodici anni sono passati dalla prima e unica Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici in Italia del 2007, promossa dall’allora Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio, che rappresentò un punto di svolta per il Paese nelle politiche di adattamento e tutela ambientale: “Quando lanciai i temi del cambiamento e dell’adattamento climatico, era chiaro che il riscaldamento terreste e i danni prodotti dai gas serra avrebbero messo seriamente a rischio i nostri territori e la popolazione. Alcuni ebbero il coraggio di strumentalizzare la Conferenza e il lavoro dei validi tecnici e scienziati che collaborarono alla sua preparazione. Avere perso dodici anni è stato un crimine, ora basta ritardi” commenta l’ex Ministro.

“Fenomeni estremi come bombe d’acqua e alluvioni hanno stravolto lo scenario climatico del Paese e i disastri dello scorso anno ci ricordano che le nostre città sono vulnerabili ai pericoli. Non è accettabile perdere vite umane – incalza Pecoraro Scanio – Il Governo deve dichiarare subito l’emergenza climatica per l’Italia, varare un efficace Piano di adattamento ai cambiamenti climatici e lanciare un vero programma di manutenzione del territorio che consenta di mettere in sicurezza le zone a rischio, migliorare le difese da frane e alluvioni, aggiornare i sistemi meteo, quelli di allarme e la stessa formazione ed educazione di operatori e cittadini ai nuovi livelli di emergenza climatica”.

“Le azioni e gli investimenti necessari per adattarsi e limitare i danni e le vittime devono essere una priorità per il Paese. La tempesta che lo scorso anno ha flagellato l’Italia, da nord a sud, è stato un fortissimo campanello d’allarme per politici, imprenditori e media – sottolinea il Presidente della Fondazione UniVerde – Dopo il Papa, anche il Presidente della Repubblica italiano ha parlato apertamente di catastrofe climatica in atto ed è incredibile ricordare che sono stato addirittura accusato di ‘catastrofismo’ per aver lanciato nel 2007 l’allarme per un cambiamento climatico sempre più veloce”.

“Oggi occorre riprendere subito le conclusioni di quella Conferenza e predisporre subito una legge per la transizione energetica che preveda la fuoriuscita dell’Italia dai combustibili fossili e puntare decisamente sulle azioni utili per un vero Green New Deal: Italia 100% rinnovabile entro il 2030, mobilità sostenibile, agricoltura sempre più biologica ed ecologica, stop al consumo di suolo” conclude Pecoraro Scanio.

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