“Non sommergere il Pianeta di nuovi rifiuti”. Appello di Pecoraro Scanio al convegno in streaming su “Sicurezza sanitaria e sostenibilità ambientale”.

Governo freni il monouso e dia linee guida ufficiali per riciclo e smaltimento dei dispositivi di protezione individuale.

No al degrado ambientale, agli inceneritori e alle speculazioni. Valorizzare filiera di produzione made in Italy che consenta una costante fornitura di prodotti sicuri e sostenibili.

 

(26 maggio 2020) Si è svolto questa mattina, in diretta streaming, il convegno “Sicurezza sanitaria e sostenibilità ambientale: la filiera italiana per contrastare il Covid19”, promosso da Fondazione UniVerdeCooperativa Sociale Quid e Legacoop, in collaborazione con TeleAmbienteItalpress e SOS Terra Onlus.

L’incontro, articolato in due panel, è stato occasione di confronto ed approfondimento sull’impatto che i dispositivi di protezione individuale monouso stanno avendo sull’ambiente ma anche di ascolto delle testimonianze di una filiera italiana virtuosa, impegnata a promuovere la transizione verso un’economia circolare.

Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, nel suo intervento introduttivo, ha sottolineato: “Serve subito un piano per la sicurezza sanitaria che tenga conto della necessità di proseguire nelle azioni di riduzione ed eliminazione delle plastiche e dei prodotti monouso, seguendo i principi di riduzione, riuso e riciclo in un’ottica di economia circolare. Non possiamo sommergere il Mediterraneo e il Pianeta di mascherine e plastiche, dobbiamo fermare emissioni e degrado con incenerimenti e discariche. Vivere sani in un mondo inquinato è impossibile”.

Roberto Morassut, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare: “​Per inserire le plastiche monouso in un percorso di economia circolare servirà una grande e rapida sperimentazione tecnica. C’è un problema tecnologico e normativo urgente, che richiede un processo evoluto e una rete che renda possibile un processo industriale. Le strade che abbiamo intrapreso durante l’emergenza, in accordo con l’Istituto Superiore di Sanità, sono state due: da una parte, quella del riciclo energetico; dall’altra, quella delle deroghe temporanee. Ora servirà un decreto end of waste specifico per questo tipo di materiali. Quanto alla messa in commercio di dispositivi riutilizzabili e non monouso, potrebbe essere un’ottima prospettiva ma occorre una rigorosa verifica da parte delle autorità sanitarie scientifiche pubbliche, in primo luogo l’ISS”.

Loredana De Petris, Presidente del Gruppo Misto presso il Senato della Repubblica: “La questione che lega la sicurezza sanitaria alla sostenibilità ambientale è stata sottovalutata. Nel Decreto Cura Italia la gestione dei rifiuti è stata affrontata, ma non con la chiarezza necessaria. Si dovrebbe puntare ad avere una chiara normazione, da un lato, e spingere dall’altro verso una produzione che superi l’usa e getta. Occorrerebbe mettere in campo un incentivo specifico a chi produce materiali riciclabili per fronteggiare l’emergenza”.

Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol e di ASviS, ha rilanciato: “Mi auguro che le connessioni tra sicurezza sanitaria e sostenibilità ambientale possano essere affrontate in modo significativo nel dibattito politico. Abbiamo l’esigenza di proporre ipotesi di lavoro che creino una convergenza intelligente su questo tema. ASviS, da questa consapevolezza, ha presentato un decalogo che sostiene una serie di argomenti fondamentali. Ci aspettiamo che il Green New Deal venga adottato come scelta strategica per l’Italia, utile ad aprire un orizzonte green dell’economia: decarbonizzazione, rinnovabili, economia circolare”.

In occasione dell’incontro, la Cooperativa Sociale Quid, capofila di un progetto che coinvolge una decina di realtà cooperative appartenenti al sistema Legacoop, ha presentato la mascherina riutilizzabile Co-Ver, in  cotone lavabile, attestata dall’Istituto Superiore di Sanità come dispositivo medico di “Tipo 1 ”, capace di assicurare la protezione richiesta.

Anna Fiscale, Presidente Cooperativa Sociale Quid, ha spiegato: “Si tratta di un prodotto nato da un percorso di riconversione industriale che risponde alle urgenti richieste di sicurezza sanitaria e di sostenibilità ambientale, ma anche di attenzione al prezzo. Siamo stati contattati da Legacoop e, come capofila, abbiamo studiato il prototipo, individuando il tessuto migliore. Il risparmio ambientale della mascherina è tangibile, l’ISS ha certificato il riutilizzo fino a 15 lavaggi e siamo in attesa di verifica su 30”.

Mauro Lusetti, Presidente Legacoop Nazionale, ha commentato: “Grazie a questo progetto congiunto, che vede unite realtà cooperative del sistema Legacoop, siamo riusciti a mettere insieme una filiera che oggi è in grado di produrre 500 mila mascherine a settimana. L’iniziativa messa in campo rispecchia i nostri valori di solidarietà, responsabilità e innovazione ed è stata attivata per rispondere in modo concreto e collaborativo all’emergenza sanitaria, economica e sociale che ha investito il nostro Paese. È un esempio di come la cooperazione sia un principio prezioso alla base della tutela di lavoratori, imprese, territori e comunità”.

Fabio Brescacin, Presidente del Gruppo EcorNaturaSì, ha rilanciato: “Abbiamo sostenuto fin dall’inizio il lavoro della Cooperativa Quid, rendendo disponibili alla vendita nei negozi biologici NaturaSì le mascherine lavabili. Si tratta di una scelta in linea con quanto abbiamo fatto fino ad ora per ridurre il più possibile il ricorso all’usa e getta”.

Marco Cossolo, Presidente di Federfarma, è così intervenuto: “La distribuzione di 30 milioni di mascherine come nuova fornitura a farmacie e parafarmacie, annunciata dal Governo, è un segnale positivo, così come l’avvio della produzione italiana che sta entrando in pista. In questo quadro generale, il tema dell’ecosostenibilità è fondamentale”.

Walter Pecoraro, Presidente di Federalberghi Lazio e Componente Direttivo nazionale Federalberghi, ha spiegato: “Abbiamo elaborato il protocollo Accoglienza Sicura, frutto del lavoro di una task force qualificata, che si pone l’obiettivo di tutelare la salute sia degli ospiti delle strutture che dei lavoratori. Si tratta di una serie di procedure che le aziende turistico-ricettive saranno chiamate ad adottare in vista del ritorno alla normale attività, ma soprattutto permetterà di coniugare la dovuta garanzia di sicurezza con l’emozione della vacanze che tutti abbiamo voglia di ritrovare”.

Giuliana Gavioli, Presidente del Comitato Direttivo del Tecnopolo Mario Veronesi di Mirandola, ha illustrato l’attività posta in essere dal team di ricercatore che riguarda, in particolare, “i test svolti, in accordo alle normative specifiche, per garantire performance e sicurezza delle mascherine. Quelle lavabili, e quindi riutilizzabili, devono continuare ad essere performanti e biocompatibili con la pelle, mantenendo la caratteristica di filtrazione originale, che nelle mascherine di tipo 1 è pari al 95% dei batteri. Per fare questo occorre molta cura nella fase di igienizzazione. Siamo a disposizione per supportare le imprese che vogliono produrre mascherine”.

L’evento, moderato da Francesco Piccinini, Direttore Fanpage.it è stato trasmesso in diretta streaming sulle Pagine Facebook di Fondazione UniVerde, Legacoop, SOS Terra Onlus, Italpress e TeleAmbiente che ha rilanciato l’incontro anche in diretta televisiva sul digitale terrestre.

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